Categoria di insegnamento
TEATRO
Cosa insegni a Lovum?
Laboratorio teatrale “Avere cura”
Da quanto tempo insegni?
Dal 2014
Categoria di insegnamento
TEATRO
Cosa insegni a Lovum?
Laboratorio teatrale “Avere cura”
Da quanto tempo insegni?
Dal 2014
Insegnare mi permettere di avviare uno scambio. Io metto al servizio delle persone le mie competenze e le persone sono l’humus affinché questa pratica sia viva e sempre da esplorare. Mi piace insegnare perché insegnare e “essere in scena” sono i miei modi di relazionarmi con il mondo e perché, insegnare, mi fa scoprire la bellezza della gente anche quando ha creato attorno a sé una corazza apparentemente inespugnabile.
La mia formazione inizia con la poesia, una passione innata sin da piccola per l’elaborazione poetica del mondo. La letteratura difatti è stata la mia scelta universitaria. La mia formazione teatrale inizia con i bellissimi corsi annuali con Carlo Bruni, presso il Kismet Opera di Bari, corsi sviluppati assieme alla cattedra di Letteratura Tedesca di Bari, con il professor Farese. La formazione prosegue con laboratori propedeutici e multidisciplinari come i corsi con Lisa Masellis del gruppo di teatro danza Qualibò; la pratica nomadica di teatro politico e urbano con Gary Brackett del Living Theatre Europa; il seminario intimo, forte e delicato insieme, con il gruppo del Workcenter J. of J. Grotowski and T. Richards a Pontedera. Lavoro stabilmente dal 2005 al 2014 nella compagnia Astragali Teatro dove continuo la mia formazione con con i miei compagni di lavoro e con professionisti di diverse discipline, divenendo attrice professionista e trainer. Molteplici le esperienze di lavoro all’estero con i progetti finanziati dall’Unione Europea e da Fondazioni per la cultura e il superamento del conflitto. Tra i paesi di cooperazione, in cui abbiamo lavorato con gruppi di ragazze e ragazzi anche molto numerosi, tengo a menzionare Palestina, Cipro, Kurdistan iracheno, Turchia, Grecia e Albania.
Attualmente la mia ricerca verte sulla relazione con l’elemento naturale e sull’uso della fotografia come strumento performativo.
Il mio stile di insegnamento è basato sull’ascolto e sul lasciare ampio spazio all’immaginazione e alle proposte di chi segue i miei corsi. Spazio basato però su suggestioni e indicazioni precise. Il lavoro sul corpo è molto importante ed è uno dei perni della mia pratica di insegnamento. Il lavoro sui testi, quando sono presenti, procede sempre seguendo una riscrittura collettiva e partecipata. Non lavoro su copioni già esistenti, mi piace esplorare con i miei alunni la parola e rielaborarla assieme. Chiedo molto a chi segue i miei corsi perché è un lavoro che chiede grande disponibilità e messa in discussione di sé. D’altronde la comodità potrebbe rendere troppo pigri o passivi! Ognuno è responsabile delle proprie azioni, l’insegnante ha il compito di individuare potenzialità e offrire gli strumenti affinché queste potenzialità fioriscano. Posso dire che il mio stile di insegnamento ha un taglio poetico e procede per visioni.